Capitolo 3: Criteri e metodi di classificazione

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Capitolo 3: Criteri e metodi di classificazione
Linneo creò una classificazione naturale, rispecchiando la creazione divina. Il sistema di Linneo presenta due caratteristiche fondamentali: ad ogni specie viene assegnato un nome composto di due parole (nomenclatura binomia); le specie vengono raggruppate in categorie tassonomiche sempre più ampie (classificazione gerarchica). La diffusione della teoria evoluzionistica di Darwin ha avuto un forte impatto: le classificazioni oggi si pongono di rappresentare i rapporti di discendenza tra gli organismi e le loro storie evolutive.
Nello stesso genere vengono raggruppate le specie che hanno un antenato comune. Il criterio con il quale si può dedurre la discendenza da un antenato comune è la ricerca di similitudini. Le similitudini che derivano da un antenato comune vengono definite omologie (omologia di discendenza).
Vi sono vari tipi di omologie: le omologie anatomiche si vanno a ricercare in strutture quali pezzi scheletrici, circolazione sanguigna, innervazione ecc. e si parla in questo caso di omologia primaria per distinguerla da quella di discendenza (omologia secondaria). In alcuni casi le omologie sono evidenti solo a livello embrionale (omologie embriologiche). Quando si confrontano animali molto diversi tra loro, come ad esempio mammiferi e insetti le omologie vanno ricercate a livello proteico o genico (omologie molecolari).
Non tutte le somiglianze corrispondono ad omologie. Specie non imparentate possono somigliarsi tra loro quando vivono in ambienti simili e le similitudini morfologiche sono il risultato di particolari adattamenti. Si parla allora di convergenza e le similitudini in tal caso possono essere omoplasie o analogie.
Due strutture sono analoghe quando hanno la stessa funzione in animali diversi, dove però la loro struttura non è omologa.
Nella sistematica cladistica è necessario distinguere un carattere primitivo, o plesiomorfo, da un carattere derivato, o apomorfo. Il carattere primitivo è presente nell'antenato comune di un gruppo di organismi, mentre il carattere derivato si è evoluto a partire dal carattere primitivo nel taxon considerato. Ogni taxon è definito da un insieme di caratteri comuni e caratteristici che prendono il nome di caratteri derivati condivisi, o sinapomorfie.
Un taxon è monofiletico se costituito da una specie ancestrale e da tutti i suoi discendenti. Nella sistematica filogenetica sono inaccettabili i taxa parafiletici, cioè costituiti da un progenitore e da non tutti i suoi discendenti, e i taxa polifiletici che raggruppano varie specie che discendono da antenati diversi.

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